Un recente studio condotto da un team di ricercatori presso Cortical Labs, un’azienda australiana specializzata in neuroscienze, ha fatto luce su un’incredibile scoperta: un “mini-cervello” coltivato in vitro, noto come DishBrain, è stato in grado di imparare da solo a giocare a Pong, dimostrando una notevole intelligenza e capacità di apprendimento. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Neuron e guidato dallo scienziato capo Brett Kagan, ha suscitato un grande interesse nella comunità scientifica.

Questo “mini-cervello” ibrido è stato creato attraverso la coltivazione di reti neurali biologiche, composte da cellule cerebrali umane e di roditori, che sono state integrate in un sofisticato array multielettrodo ad alta densità. Questo dispositivo basato sul silicio è in grado di registrare simultaneamente l’attività elettrica di migliaia di cellule e, grazie a un ambiente simulativo software, è stato collegato al classico gioco Pong.
Il DishBrain si è trovato a dover muovere una racchetta per respingere una pallina virtuale, che rimbalzava contro le pareti del simulatore. Se la pallina riusciva a passare oltre la racchetta, il DishBrain perdeva, e la pallina ricompariva in una posizione casuale. Questo sistema ha dimostrato di essere un esempio di “anello chiuso”, in cui il DishBrain poteva adattare le sue azioni in risposta ai risultati ottenuti.

Ciò che ha sorpreso gli scienziati è stata la velocità con cui il DishBrain ha imparato a giocare a Pong. In soli cinque minuti, questo mini-cervello ha dimostrato una notevole capacità di auto-organizzazione e apprendimento, superando persino i suoi omologhi composti da neuroni di roditori. Questo ha portato alla conclusione che i neuroni umani potrebbero avere una capacità di elaborazione delle informazioni superiore a quella dei neuroni dei roditori.
L’ipotesi principale dietro questo straordinario risultato è legata al principio di energia libera, secondo il quale un sistema auto-organizzato cerca di minimizzare la sua energia separandosi dall’ambiente circostante. Nel caso del DishBrain, giocare a Pong in modo efficiente e impedire alla pallina di diventare incontrollabile ha consentito al mini-cervello di ridurre il caos e conservare energia.
Il termine “senziente” utilizzato dallo scienziato Brett Kagan per descrivere il DishBrain ha suscitato alcune discussioni. Il dottor Dean Burnett, ricercatore associato onorario della Scuola di Psicologia di Cardiff, suggerisce che il termine “pensante” potrebbe essere più appropriato per le capacità dimostrate da questo mini-cervello.
In conclusione, questo studio ha evidenziato la straordinaria potenza computazionale dei neuroni viventi nel loro apprendimento adattivo in un ambiente sensoriale attivo. Questo risultato potrebbe aprire nuove strade per lo sviluppo delle intelligenze artificiali, poiché il DishBrain ha dimostrato la capacità di apprendere da solo senza un addestramento formale e senza dati di allenamento preesistenti per modelli di machine learning. Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per la nostra comprensione del cervello umano e per lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale più avanzati.